AIQUAV – Associazione Italiana per gli studi sulla Qualità della Vita
AIQUAV – Associazione Italiana per gli studi sulla Qualità della Vita nasce a Firenze il 22 dicembre 2010, frutto delle reti consolidate e dei risultati raggiunti in almeno due importanti eventi: uno di livello internazionale – la IX ISQOLS Conference Quality of life studies. Measures and Goals for the Progress of the Society del 2009 – e uno di livello nazionale – il Convegno Qualità della vita. Riflessioni studi e ricerche in Italia del 2010.
L’Associazione intende costituire un punto di riferimento per tutti coloro che nel nostro paese, ma non solo, conducono riflessioni teoriche e ricerche empiriche sul tema della qualità della vita; tema sempre più cruciale in una società contemporanea fortemente caratterizzata da squilibri sociali, effetti ambientali negativi, contraddizioni legate allo sviluppo economico.
Gli obiettivi di AIQUAV sono:
sviluppare e consolidare una rete di studiosi e professionisti, un ponte tra i vari settori e le varie discipline, attraverso il confronto e la condivisione di esperienze, progetti e risultati
- promuovere convegni, seminari, round table, workshop e summer school
- condurre ricerche sulla qualità della vita
- individuare best practices sulla qualità della vita promosse a livello locale
BES – Benessere Equo Sostenibile
Il progetto per misurare il benessere equo e sostenibile – nato da un’iniziativa congiunta del Cnel e dell’Istat – si inquadra nel vivace dibattito internazionale sul cosiddetto “superamento del Pil”, stimolato dalla diffusa convinzione che i parametri sui quali valutare il progresso di una società non debbano essere solo di carattere economico, ma anche sociale e ambientale, corredati da misure di diseguaglianza e sostenibilità.
Questo sito offre strumenti d’informazione sul progetto e consente a cittadini, istituzioni, centri di ricerca, associazioni, imprese di contribuire a definire “che cosa conta davvero per l’Italia”.
Il Canadian Index of Wellbeing (CIW) è un nuovo modo di misurare il benessere che va al di là di misure strettamente economiche come il PIL. Esso fornisce una comprensione unica della qualità della vita dei canadesi, in generale e in specifiche aree che contano: lo standard di vita, la salute, la qualità dell’ambiente, il sistema scolastico e i livelli di professionalità, il modo in cui i canadesi usano il tempo, la vitalità delle comunità locali, la partecipazione al processo democratico, lo stato dei divertimenti e della cultura.
Il CIW è un formidabile strumento di informazione che può aiutare politici, decisori, uomini dei media, ma anche semplici cittadini ad avere un’informazione facilmente accessibile e aggiornata sulla qualità della vita del loro paese.
Attualmente, il CIW fornisce sette rapporti dettagliati su altrettante categorie del benessere, fra di loro interconnesse: Living Standards, Healthy Populations, Community Vitality, Democratic Engagement, Time Use, Leisure and Culture and Education.
Una volta pienamente sviluppata, la struttura del CIW includerà anche un indice composito con un singolo numero che sale o scende, come il TSX o il Dow Jones Industrial, fornendo una sorta di istantanea che dice se, in generale, la qualità della vita dei Canadesi sta migliorando o peggiorando.
European Quality of Life Surveys (EQLS)
L’European Quality of Life Survey è realizzato ogni quattro anni. Esso esamina una serie di aspetti, come l’occupazione, il reddito, l’istruzione, gli alloggi, la famiglia, la salute, l’equilibrio lavoro-vita, la soddisfazione per la vita e la qualità percepita della società. E’ stato effettuato per la prima volta nel 2003 in 28 paesi (25 stati membri e tre stati candidati).
Il secondo EQLS, effettuato nel 2007, offre una vasta panoramica delle diverse realtà sociali nei 27 stati membri nonché della Norvegia e dei paesi candidati (Turchia, Macedonia e Croazia).
I dati di EQLS, insieme con altri, alimentano anche la base dati di Eurofond (EurLIFE), contenente indicatori statistici sulla qualità della vita.
Il potere di conoscere – e di agire sulla base di – ciò che il mondo sta pensando. Con progetti di ricerca in corso in oltre 150 paesi, Gallup è leader nella raccolta e analisi dei dati globali e misurazioni. Con il nostro questionario di base in tutto il mondo insieme a progetti di ricerca realizzati su progetto, Gallup aiuta i suoi clienti internazionali a sviluppare strategie e a risolvere i problemi con una conoscenza superiore ed estremamente accurata. Gran parte dei principali dati sono disponibili a tutti attraverso WorldView Gallup.
Basato sulla collaborazione con i principali economisti comportamentali del mondo, i dati Gallup forniscono un punto di vista diverso sulla salute interna delle comunità e delle nazioni. Tradizionali misure economiche esaminare gli effetti che gli attori internazionali che hanno. Predittivo in natura, la ricerca economica comportamentale di Gallup fa luce sulle cause degli eventi e sui motori del cambiamento reale.
IDIES-Institut pour le développement de l’information économique et sociale
In seguito alla costituzione del Comité pour la mesure des performances économiques et du progrès social, per brevità Commission Stiglitz, le reti della società civile che hanno già lavorato sulla questione dei nuovi indicatori di progresso “al di là del PIL”, sulla base di una nuova visione della ricchezza o dello sviluppo umano sostenibile, hanno creato il collettivo FAIR: Forum per altri indicatori della ricchezza. L’Idies, che si è dato l’obiettivo di discutere della qualità delle fonti e degli indicatori statistici, sostiene questo lavoro di riflessione. Ha deciso, dunque, di mettere questo spazio a disposizione di FAIR.
Il Sole 24 ore: Graduatoria delle città dove si vive meglio (2010)
Qual è la città italiana dove si vive meglio? Quella in cui il lavoro non manca, i servizi funzionano e dove nel tempo libero non ci si annoia? Questa città modello sembrerebbe essere Bolzano, seguita da Trento e Sondrio.
Questo, per lo meno, è il risultato dell’inchiesta sulla qualità della vita redatta dal Sole24ore. La top ten delle città più vivibili segnala in prevalenza città del Nord Italia (oltre alle prime tre, ci sono anche Trieste, Aosta, Gorizia, Bologna e Belluno), una al centro (Siena) e una isolana (Oristano). Bisogna andare più in basso nella classifica per trovare città del Mezzogiorno che, oltre ad avere il fanalino di coda di quest’anno, cioè Napoli, concludono purtroppo la classifica con quattro città siciliane (Trapani, Caltanissetta, Palermo, Catania), penultima Foggia, sopra Caserta e Reggio Calabria. I sei ambiti presi in considerazione per creare una statistica sulla vivibilità delle città italiane sono: tenore di vita, affari e lavoro, servizi ambiente e salute, popolazione, ordine pubblico e tempo libero.
Si possono capire facilmente le cause, anzi in questo caso i meriti, che hanno portato Bolzano in vetta alla classifica: affari e lavoro molto positivi, vince anche l’impiego femminile che vede una donna su due impiegata; sicurezza con il minor numero di furti e pollice alzato anche per quel che riguarda ambiente, salute e smaltimento delle cause civili. Trento dalla sua parte ha un’inflazione praticamente nulla e un’altissima media di laureati, che le permettono di raggiungere senza troppa fatica la seconda posizione. In negativo invece Napoli presenta molti punti deboli: alta inflazione, il mattone è caro, disoccupazione preoccupante (i giovani tra i 25 i 34 anni occupati sono il 41% contro una media del 68%), e i fallimenti delle imprese sono oltre il doppio della media nazionale. Anche in materia di sicurezza nulla di buono all’orizzonte: record negativi in tutti gli ambiti tranne i furti in casa. Le grandi città non sono premiate quest’anno: Roma al 35esimo posto con meno 11 posizioni e Milano al 21esimo con un più stabile meno 2. Eccezione positiva contro questo trend negativo delle grandi province è Torino, che acquista ben 14 posizioni, diventando così la numero 54 della classifica. Tutta in negativo la situazione per le quattro province liguri: perdono posizioni infatti Genova, con meno 5, mantenendosi però al 24esimo posto; Savona con meno 23 rispetto all’anno scorso, s’inserisce al 55esimo posto; La Spezia perde 16 posizioni aggiudicandosi il 57esimo posto e, fanalino di coda per la Liguria, Imperia, solo al 69esimo posto, perdendo addirittura 32 posizioni rispetto al 2009.
ISQOLS – International Society for Quality-of-Life Studies
International Society for Quality-of-Life Studies (ISQOLS) è una società internazionale il cui proposito è di promuovere e incoraggiare la ricerca nel campo degli studi sulla qualità della vita. In particolare, gli obiettivi generali sono:
- Offrire un’organizzazione tramite la quale tutti i ricercatori accademici e professionali interessati agli studi sulla QOL possono coordinare i loro sforzi per far progredire il campo degli studi sulla QOL all’interno delle varie discipline.
- Assumere un ruolo di guida nei circoli accademici (e/o fissare linee guida) per una valutazione oggettiva e scientifica dell’impatto di prodotti, programmi, servizi, organizzazioni, e/o istituzioni sul QOL della società e di gruppi selezionati (come segmenti della popolazione, comunità, paesi).
- Stimolare la ricerca interdisciplinare negli studi su QOL all’interno delle scienze manageriali (policy), comportamentali, sociali, mediche, e ambientali.
- Sviluppare collegamenti più stretti fra discipline accademiche come il marketing, il management, l’economia, la sociologia, la psicologia, le comunicazioni, la scienza politica, l’ospitalità, l’abitazione, l’istruzione, la pubblica amministrazione, la sanità, le scienze dell’ambiente, le scienze mediche, e altre in cui si conduce la ricerca sulla QOL.
- Incoraggiare una cooperazione più stretta fra gli studiosi impegnati negli studi di QOL nello sviluppo di misure e metodi migliori of QOL per gruppi diversi (a diversi livelli di analisi) e migliori strategie e politiche d’intervento sulla QOL.
- Sviluppare collegamenti più stretti con altre organizzazioni impegnate negli studi sulla QOL per contribuire a sviluppare a livello mondiale una rete di ricercatori e di organizzazioni che si occupano della QOL.
- Svolgere un ruolo di agente del cambiamento sociale per attuare politiche che migliorino la QOL di diversi segmenti della società basate su di un solido studio scientifico della QOL.
ONS sta mettendo a punto nuove misure di benessere nazionale. L’obiettivo è che queste nuove misure riguarderanno la qualità della vita delle persone nel Regno Unito problematiche, ambientali e di sostenibilità, nonché la performance economica del paese.
Per sviluppare al meglio le misure della nazione benessere che vogliamo di consultarsi con le persone, le organizzazioni e le imprese in tutto il Regno Unito, così come il governo centrale e locale, per chiedere ciò che più conta nella vita delle persone e ciò che è importante per misurare il benessere della nazione.
Presenta una classifica mondiale di 420 città in base alla qualità della vita.
Le condizioni di vita sono analizzate secondo 39 fattori, raggruppati in 10 categorie:
1) Ambiente politico e sociale (stabilità politica, crimine, applicazione della legge, etc)
2) Ambiente economico (regolamentazione degli scambi monetari, servizi bancari, etc)
3) Ambiente socio-culturale (censura, limitazioni della libertà personale, etc)
4) Salute e igiene (servizi medici, malattie infettive, liquami, smaltimento rifiuti, inquinamento atmosferico, etc)
5) Scuole e istruzione (normali and disponibilità di scuole internazionali, etc)
6) Servizi pubblici e trasporti (elettricità, acqua, trasporto pubblico, congestione del traffico, etc)
7) Svago (ristoranti, teatri, cinema, sport and divertimento, etc)
8) Beni di consumo (disponibilità di beni di consumo alimentari e quotidiani, auto, etc)
9) Alloggio (edilizia abitativa, elettrodomestici, mobili, servizi di manutenzione, etc)
10) Ambiente naturale (clima, numero dei disastri naturali)
Il punteggio attribuito a ciascun fattore consente di fare confronti fra le città. Il risultato è un quality-of-living index che confronta le differenze relative fra due località qualsiasi. Per fare in modo che gli indici siano utilizzati bene, Mercer ha creato una griglia che consente agli utenti di collegare l’indice ottenuto a una quantità di tolleranza della quality-of-living raccomandando un valore percentuale in relazione all’indice.
La vita sta andando veramente meglio? Come facciamo a dirlo? Quali sono gli ingredienti fondamentali per migliorare la vita? Dipende dall’ambiente, dalla salute, dall’abitazione o dalle ore di lavoro? Il progresso significa la stessa cosa per tutti o in tutti i paesi e le società? Con un lavoro pionieristico in questo nuovo campo di ricerca l’OECD ha lavorato per almeno dieci anni per identificare il modo migliore per misurare il progresso delle società – andando al di là del PIL ed esaminando le aree che esercitano quotidianamente il loro effetto sulla vita della gente. Oggi, il frutto di questo lavoro trova espressione nell’OECD Better Life Initiative.
Rapporto QUARS-Qualità regionale dello sviluppo
Il Rapporto QUARS, giunto alla sua VIII edizione, è realizzato da Sbilanciamoci!, un’associazione di economisti che gestisce il sito omonimo. L’obiettivo è quello di mettere a confronto il livello di benessere delle regioni italiane e di individuarne criticità e punti di forza dei singoli territori, in modo tale da delineare possibili diverse scelte nella spesa e nelle politiche pubbliche.
Attraverso l’elaborazione del QUARS (Qualità Regionale dello Sviluppo), un indicatore composito che misura la qualità dello sviluppo delle regioni italiane, Sbilanciamoci! ha deciso di proporre una definizione delle priorità attraverso un processo di consultazione di organizzazioni della società civile italiana, che in questo modo forniscono le priorità attraverso la scelta del set di indicatori. Si tratta di indicazioni importanti legate ad alcuni temi fondamentali: l’ambiente e il welfare, i diritti civili e l’economia, il lavoro e la partecipazione. Il QUARS, infine, rappresenta uno strumento utile per due ordini di ragioni. Innanzitutto perché permette al policy maker di monitorare e indirizzare lo sviluppo del territorio in un quadro di sostenibilità del benessere. In secondo luogo, l’approccio utilizzato rende il QUARS uno strumento capace di catalizzare l’attenzione dell’opinione pubblica su una serie di temi fondamentali per il benessere di un territorio, ma che troppo spesso vengono messi in ombra da un approccio economicista.
Mostra l’efficienza ecologica con cui in tutto il mondo viene creato il benessere umano.
E’ il primo indice al mondo a combinare l’impatto ambientale con il benessere in modo da misurare l’efficienza ambientale con cui, paese per paese, le persone vivono vite lunghe e felici. La seconda compilazione dello HPI globale, pubblicato nel luglio 2009, dimostra che siamo ancora lontani dal raggiungimento di un benessere sostenibile e propone una visione di ciò che dobbiamo fare per arrivarci. L’indice non rivela il ‘più felice’ paese del mondo. Esso mostra l’efficienza relativa con cui le nazioni convertono le risorse naturali del pianeta in una vita lunga e felice per i loro cittadini. Le nazioni che si trovano in alto nell’indice dimostrano che è possibile raggiungere un elevato livello di soddisfazione nella vita e aspettative di lunga vita senza stressare le risorse del pianeta. HPI dimostra che in tutto il mondo, alti livelli di consumo delle risorse non producono in maniera affidabile alti livelli di benessere. Rivela anche che ci sono vie diverse per raggiungere livelli comparabili di benessere. Il modello seguito dall’occidente è in grado di fornire una diffusa longevità e una soddisfazione variabile nella vita, ma lo fa solo con un costo enorme e in definitiva controproducente in termini di consumo di risorse.
Wikiprogress.stat fornisce una singola piattaforma online in cui gli utenti possono trovare e utilizzare database statistici relativi al progresso. Gli utenti possono costruire tabelle ed estrarre dati da più database così come lavorare all’interno di singoli database. Ogni database include metadati dettagliati per aiutare a comprendere i numeri.