di Redazione Lib21 –
Il ventiduesimo Rapporto del Sole 24 Ore sulla Qualità della vita nelle province italiane non porta sorprese. Il quadro che ci restituiscono le statistiche delle 107 province considerate mostra un’Italia irrimediabilmente divisa in due, dove le prime posizioni vanno sistematicamente alle province del Nord e le ultime alle province del Sud.
Vince la Romagna, che per la terza volta piazza Bologna al primo posto assoluto, con un balzo che la porta in testa dall’ottavo posto. Bologna realizza questo risultato migliorando la sua posizione in cinque su sei degli ambiti presi in considerazione dall’indagine: il tenore di vita, gli affari e il lavoro, i servizi l’ambiente e la salute, la popolazione e il tempo libero. Solo per quanto riguarda l’ordine pubblico Bologna mostra seri problemi, classificandosi al 92esimo posto, seppur con qualche miglioramento rispetto al 100esimo dell’anno scorso. Il successo di Bologna è corroborato, e non poteva essere altrimenti, da quello delle altre province emiliane, che si piazzano tutte fra le prime 22, con Modena ultima, ma in netto miglioramento rispetto al 32esimo posto occupato nel 2010.
Agli antipodi della classifica, si trova una lunga fila di realtà del Sud, chiusa da Foggia, che era già penultima l’anno scorso. A penalizzare Foggia sono il livello dei servizi e lo stato preoccupante dell’ordine pubblico (26 estorsioni ogni 100.000 abitanti), ma anche il tenore di vita (16.000 € di valore aggiunto pro capite) e le condizioni del tessuto produttivo (meno del 19% di occupazione femminile). Le grandi concentrazioni urbane del meridione sono tutte nelle parti basse della classifica, spesso con un trend negativo (Lecce, Brindisi, Bari, Palermo. Non stupisce, naturalmente, trovare Napoli al terzultimo posto, seppure in risalita rispetto all’ultimo posto dell’anno scorso.
Le cinque realtà dove complessivamente si vive meglio sono Bologna, Bolzano, Belluno, Trieste e Ravenna. Quelle in cui si vive peggio sono Foggia, Caltanissetta, Napoli, Caserta e Trapani.
Tra le realtà maggiori, Milano avanza fino al diciannovesimo posto (dal ventunesimo), mentre Roma compie un balzo dal trentacinquesimo al ventitreesimo. Ma c’è da tenere conto che Milano è al top nella classifica del reddito, seguita da Bolzano, Aosta, Bologna, Roma e Trieste.
Dell’indagine fa parte un sondaggio sulla percezione della felicità individuale che ha interessato un campione rappresentativo costituito da 77.000 cittadini di 110 province. Qui le sorprese ci sono, ad ammonirci che la felicità è una cosa complicata e, soprattutto, che la felicità non si misura. Così, se si mettono a confronto i dati statistici raccolti per l’indagine sulla Qualità della vita e l’indice di “felicità” ricavato dal sondaggio di IPR Marketing, i risultati possono variare anche di molto. Palermo è solo 102esima, ma nessuno più dei palermitani ha risposto “sì” a questa domanda: «Personalmente, lei è felice?». La classifica mette al primo posto la provincia siciliana, con un 20% di intervistati “felici”, seguita da Massa Carrara, Lodi e Crotone. Queste aree, tuttavia, non figurano tra le prime 20 per Qualità della vita, né vengono indicate come province ideali dove si vorrebbe abitare. Viceversa, la classifica della felicità vede agli ultimi tre posti, oltre a Trapani, anche Udine e Piacenza, che invece risultano rispettivamente 18esima e 16esima per Qualità della vita.
Chiamati a esprimersi sulla provincia ideale in cui vivere, gli italiani sembrano bilanciare il fascino di alcuni territori con le possibilità che essi offrono in termini economici e lavorativi. Così primeggia il terzetto Firenze-Roma-Milano, con Trento, Bologna, Bolzano e Siena a ruota. Nel lotto di queste “magnifiche sette”, l’area della capitale è l’unica a non ottenere un posto fra le prime 20 nella Qualità della vita. Sul fronte delle sensazioni, poi, i romani sono decisamente severi con la loro provincia, salvo occupare il 15° gradino tra i cittadini più felici.
Prendendo in considerazione i risultati di tre classifiche (Qualità della vita, provincia ideale, indice di felicità), si trovano 45 territori che ottengono almeno un piazzamento tra le prime venti. Ma solamente tre ci sono sempre: si tratta di Aosta, Bolzano e Trento, che confermano in questo modo la sostanziale superiorità delle aree alpine, dove si riesce a far coincidere rilevazioni statistiche, appeal verso l’esterno e soddisfazione a livello personale. Trento, in particolare, non scende mai sotto il sesto posto. Questo la dice lunga sullo stato di vivibilità delle città maggiori e sulla percezione che ne ha chi vi abita.
L’ultimo sondaggio di IPR Marketing riguarda la città ideale nella quale vivere al di fuori dell’Italia, e qui le cose non cambiano granché. Le prime cinque sono le stesse del 2010, e Londra – ormai quasi alla vigilia del grande appuntamento delle Olimpiadi estive – si conferma in testa alla classifica. La seguono Berlino, New York (che resta l’unica extraeuropea) e il duo composto da Parigi e Barcellona, appaiate al quarto posto.