Un pub storico salvato dalla comunità
di Michele Bianchi –
Il viaggio che stiamo conducendo sulle pagine di questo diario da Londra ci porta oggi ad esplorare un ambito delle imprese di comunità molto particolare: i Community Pubs. Simbolo del Regno Unito, come il the delle 4 e il fish and chips, i pubs sono da sempre il perno delle comunità locali.
Le tipiche locande dove i viandanti trovavano ristoro, un camino acceso e una pinta di Ale, tipica birra inglese, sono ancor oggi uno dei luoghi più diffusi nella terra della regina, affiancati da kebab shop e agenzie di scommesse. Come si riconosce un vero pub? L’elemento fondamentale, a mio avviso, è l’odore che vi colpisce il volto ogni volta che entrate in uno di questi luoghi, un odore molto comune ma che sono riuscito a trovare solo qui nel Regno Unito. E’ quel misto di umidità, legno e birra rovesciata sul bancone.
The Ivy House Pub
La storia di oggi parte da uno di questi luoghi, il The Ivy House Pub. Situato nella parte a sud del Tamigi, nel borgo di Southwark, si hanno notizie di questa taverna dal 1870. Nel corso dei decenni è sempre stato punto di riferimento per la comunità locale dove poteva trovare un luogo di socialità e svago. Bisogna sforzarsi un attimo per capire il rapporto che gli inglesi hanno con i pubs, non sono luoghi dove semplicemente si beve. Un esempio è la tradizione del “Sundayroast”, ogni domenica a mezzogiorno ogni pub prepara l’arrosto e le famiglie vi si recano per il pranzo domenicale. Posso assicurarvi che quello dell’Ivy House Pub è davvero squisito, una pinta di ale d’accompagnamento è d’obbligo!
A questo bisogna aggiungere che in molti villaggi e zone rurali questi esercizi rappresentano spesso gli unici luoghi di ritrovo per le persone, divenendo quindi elementi basilari della comunità.
Succede però che nell’aprile 2012 il The Ivy House Pub fallisce lasciando così le persone della zona senza un luogo comune. Bisogna riportare che, nonostante il quartiere faccia parte di una metropoli, è difficilissimo trovare altri pubs in zona. La chiusura del locale rappresentava quindi la morte di un centro aggregativo per gli abitanti.
La facile arrendevolezza non è però mai stata un elemento del carattere degli inglesi e da subito un gruppo di storici avventori si è organizzato per cercare di salvare il locale. Con l’aiuto della “Campaign for Real Ale”, un’organizzazione nazionale nata per la salvaguardia dei pubs storici, e del consiglio locale, il gruppo di promotori ha intrapreso l’avventura di rendere questo luogo proprietà della comunità.
Bene di valore per la comunità
Fortuna volle che da meno di un anno il governo avesse approvato il Localismact (2011) all’interno del quale è previsto uno specifico provvedimento per la salvaguardia dei luoghi ed esercizi ritenuti d’importanza per le comunità. Il “Community right to bid” rappresenta l’opportunità per i cittadini di richiedere il riconoscimento di uno specifico edificio o esercizio come “asset of community value” ovvero “bene di valore per la comunità”. Questo riconoscimento significa che nel momento in cui il bene va in vendita la comunità locale ha 6 settimane per esprimere interesse nell’acquisto di questo e 6 mesi per stilare un piano finanziario e raccogliere i fondi necessari all’acquisto.
The Ivy House Pub è stato il primo pub ad essere salvato dalla comunità e a divenire proprietà di quest’ultima. Nei mesi successivi alla chiusura il gruppo di promotori dell’iniziativa è riuscito a raccogliere 1 milione di sterline con prestiti bancari e coinvolgere 371 azionisti che hanno composto il capitale sociale di 142,000 sterline.
Oggigiorno il pub funziona secondo lo schema delle cooperative: gestione democratica attraverso l’assemblea dei soci che elegge un consiglio direttivo e un general manager che dirige lo staff che ogni giorno lavora nel pub. L’essere al servizio della comunità è tradotto nell’impegno a creare un luogo accogliente e iniziative come laboratori per il dopo-scuola, corsi di danza, spettacoli teatrali, c’è un bellissimo palco sul retro, e ospitare gli incontri tra cittadini e autorità locali. Non più solo clienti ma anche proprietari, non più un semplice pub ma un luogo di tutti, letteralmente!