Viaggio nel Veneto delle Qualità
di Ermete Realacci e Giampiero Sammuri –
Oggi più che mai, vista la grave crisi che stiamo attraversando, la missione dell’Italia non può che essere legata alla qualità. È necessario difendere la coesione sociale e scommettere sull’innovazione, sulla conoscenza, sull’identità dei territori: su una green economy tricolore che incrocia la vocazione italiana alla qualità, i nostri talenti migliori e si lega alla forza del made in Italy.
Per l’Italia, in particolare, la green economy rappresenta un’occasione imperdibile per rilanciare interi comparti della propria economia e promuovere modelli virtuosi di gestione ambientale e conservazione della natura. Una sfida alla quale il Veneto, cuore pulsante della nostra manifattura, può dare un contributo importante.
Il Veneto, con il suo variegato patrimonio naturalistico e la sua radicata tradizione industriale, è un caso esemplificativo di questa nuova tendenza che proprio in questa Regione ha una storia pluricentenaria. La sostenibilità dell’uso delle risorse naturali è stata affrontata già nel 1225 dalla Comunità delle Regole che oggi guida il Parco delle Dolomiti D’Ampezzo, uno straordinario esempio di gestione forestale sostenibile, attenta anche alle dinamiche sociali ed economiche del territorio. La stessa capacità di coniugare ambiente e sviluppo si ritrova nella gestione delle risorse del mare: ne è un esempio il Parco del Delta del Po che, in collaborazione con Coldiretti Rovigo e UNCI Pesca, ha lanciato l’iniziativa Pesca Amica-Miglio Zero allo scopo di valorizzare pesci e molluschi tipici della pesca polesana del Delta. Non solo Parchi. Anche il tessuto economico veneto, seppur ancora a macchia di leopardo, si sta muovendo in questa direzione, come dimostrano i tanti casi di aziende che, in risposta alla crisi, stanno puntando su un nuovo modello produttivo orientato al rispetto dell’ambiente. La via maestra è quella dell’innovazione green, come testimoniano i dati sugli investimenti verdi. In Veneto, nell’ultimo quadriennio, quasi un’impresa industriale e terziaria (con almeno un dipendente) su quattro ha investito in tecnologie green a maggior risparmio energetico e/o a minor impatto ambientale. Si tratta di circa 33.900 imprese, che rappresentano quasi il 10% di tutte le aziende che hanno investito nel green in Italia (solo la Lombardia con il 19,3% ha contribuito di più), nonché il 24% del totale regionale. Protagonisti di questo processo di riqualificazione sono, tra gli altri, i settori del made in Italy in cui la Regione è più specializzata: dal legno-arredo alla concia, dall’agricoltura alla meccanica. Da questo punto di vista, il Veneto ben rappresenta la trasversalità della green economy italiana: anche qui, infatti, a trainare la “rivoluzione verde” troviamo non solo i nuovi settori legati alle fonti rinnovabili, al risparmio energetico e alla gestione dei rifiuti, ma anche migliaia di piccole e medie imprese manifatturiere che stanno riconvertendo il proprio business, andando incontro sia alle esigenze di nuove fasce di clientela, sia alle necessità di tutelare e valorizzare il territorio in cui operano e la cultura produttiva che esso esprime.
È questo il Veneto che abbiamo voluto raccontare attraverso Banca delle Qualità. Questa ricerca, ultimo capitolo di un più ampio lavoro sulla qualità italiana che la Fondazione Symbola sta portando avanti, ha l’obiettivo di descrivere percorsi innovativi ancora in divenire, spesso invisibili alla luce delle rilevazioni di carattere macroeconomico. La prima parte, di carattere generale, è incentrata sulla descrizione dei fenomeni che stanno trasformando il tessuto economico veneto. Si tratta di una ricostruzione corale che ha visto il coinvolgimento di diversi attori – imprese, istituzioni, università, associazioni di categoria, centri di ricerca – e che ha consentito di raccogliere informazioni non ancora codificate e di leggerle in un unico quadro. La seconda parte include storie di successo che ben esemplificano le tendenze precedentemente descritte. È una selezione di 20 casi che, per capacità di innovazione di processo e di prodotto in chiave eco-sostenibile, gestione delle materie prime, attenzione al ciclo di vita, capacità di tenere assieme tutela ambientale e sviluppo economico, emergono nel panorama della Regione. È una prima geografia delle eccellenze venete che non pretende di essere esaustiva.
Il quadro che emerge è quello di un Veneto che, di fronte alla crisi, non si arrende, ma cerca nuove strade per ricominciare a correre, senza perdere però la propria identità. Un’Italia che può guardare con fiducia al futuro se fa l’Italia.
Ermete Realacci è Presidente Fondazione Symbola. Giampiero Sammuri è Presidente Federparchi.
Tratto da Symbola