Troppo facile liquidare questa parola accomunandola al solo “bene comune”. Credo che sia importante capire perché ce ne possiamo occupare e ritengo che parlare di “pubblico” abbia a che fare con la gestione del patrimonio comune, sia materiale, sia immateriale, delle nostre città, del territorio e dello stato. Interessarsi a ciò che è “pubblico” è occuparsi soprattutto di risorse e di edilizia, che sono da recuperare e da valorizzare, di riqualificazione, di aree verdi, di luoghi inaspettati e ancora da conoscere (come ad esempio il Tevere per Roma) e, a mio avviso, è impegnarsi per portare tutti allo stesso livello di dignità e diritti, lavorando sulla qualità della vita e sull’integrazione.
Molti di questi temi sono fondamentali per la creazione di una politica a lungo termine che coinvolga i cittadini nella sfera di ciò che ci appartiene, ispirandoli con la ricerca e l’attuazione di buone pratiche, non cedendo alla svalutazione e all’abbandono di ciò che ci appartiene.