Anche se non ce ne siamo resi conto e non era nelle nostre intenzioni, il blocco dovuto alla pandemia ha ridato letteralmente ossigeno all’intero pianeta, e di conseguenza anche a noi che lo abitiamo. I livelli di concentrazione di anidride carbonica e di inquinamento stanno calando. E’ certamente un risultato temporaneo, ma è un grande esperimento naturale che sarebbe stato impossibile riprodurre su scala così vasta e che ci permetterà di disporre di informazioni utili sugli effetti di determinati nostri comportamenti sull’ambiente.
Eppure, per assurdo, saranno proprio il cambiamento climatico e l’impatto umano sugli ecosistemi i grandi assenti nel dibattito politico dei prossimi mesi, dominato dal coronavirus e dalla ripresa economica. Invece, mai come in questo momento, una vera transizione ecologica rappresenta un’assoluta priorità globale, offrendosi come una bussola per orientare le scelte economiche che i governi dei vari Paesi dovranno assumere per far fronte alla crisi.
Dovremmo aver compreso quanto sia deleterio per la nostra stessa sopravvivenza distruggere l’ambiente e i suoi sistemi di autoregolazione. Non possiamo perdere questa occasione, perchè abbiamo visto che cambiare è possibile ed è soprattutto urgente.